CORO
[…]
Sgombra, o gentil, dall’ansia
mente i terrestri ardori;
leva all’Eterno un candido
pensier d’offerta, e muori:
nel suol che dee la tenera
tua spoglia ricoprir,
altre infelici dormono,
che il duol consunse; orbate
spose dal brando, e vergini
indarno fidanzate;
madri, che i nati videro
trafitti impallidir.
Te dalla rea progenie
degli oppressor discesa,
cui fu prodezza il numero
cui fu ragion l’offesa,
e dritto il sangue, e gloria
il non aver pietà,
te collocò la provida
sventura in fra gli oppressi:
muori compianta e placida;
scendi a dormir con essi:
alle incolpate ceneri
nessuno insulterà.
[…]
Alessandro Manzoni, "Adelchi", Atto IV Scena I
Marc Chagall, Le porte del camposanto